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Roche – A fianco del coraggio
2a Edizione
BANDO CHIUSO
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"Mi chiamo Mirko e sono un ""ragazzo"" di 41 anni. All'età di 23 anni, nel maggio del 1999, complice un amico, conobbi Manuela, una ragazza di 22 anni che da circa 8 mesi si era ammalata di SM e stava affrontando un lungo percorso riabilitativo. Rimasi subito colpito da quella ragazza che sprizzava energia e positività da tutti i pori. Mi sembrava una vera forza della natura. Ci frequentammo per alcuni mesi e, già dall'agosto del '99, iniziammo a convivere. Prendemmo questa importante decisione per due motivi: il primo fu che Manuela aveva un bambino di tre anni, frutto di una precedente relazione, al quale da subito mi sentii legato e al quale ci piaceva offrire una famiglia; il secondo fu che Manuela, avendo ancora delle ricadute, necessitava della mia quasi costante presenza al suo fianco. I primi mesi insieme furono facili e difficili allo stesso tempo. Stare al fianco di Manuela mi spaventava e allo stesso tempo mi stupiva. Ogni giorno però vedevo i progressi; eravamo sempre più affiatati e accadeva spesso che ci incoraggiassimo a vicenda. Con questo spirito abbiamo affrontato un percorso fatto di ricadute, visite mediche, ricerca del medicinale giusto, fino alla ricerca di un lavoro (che quando si ammalò fu perso), che potesse valorizzare le nostre vite. Con uno stato vitale molto alto, grazie alla filosofia che ci unisce, iniziammo a prendere le misure alla bestia chiamata SM: con i medici riuscimmo a trovare i farmaci più adeguati al suo fisico, la riabilitazione aveva portato ottimi risultati e a gennaio del 2000 arrivò una proposta di lavoro molto interessante. Nel 2001 ci siamo sposati. Nel 2006, dopo diverse esperienze fantastiche vissute insieme e momenti di scoraggiamento (subito trasformati in energia positiva) abbiamo avuto una bambina che oggi ha 11 anni. Quest'anno mia moglie festeggia venti anni di malattia. Quella bestia che nel 1998 la paralizzò totalmente e che la costrinse a mesi di sedia a rotelle, oggi è diventata la sua migliore amica. Mia moglie ringrazia tutti i giorni la malattia, perché ha sprigionato in lei coraggio, forza, voglia di vivere e capacità di incoraggiare tutte le persone malate. Da parte mia, posso soltanto aggiungere che insieme abbiamo affrontato momenti difficili e che insieme siamo riusciti a cambiarli in bellissime esperienze di vita."